Cod: GSA09TG

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Stop alla trasmissione materno infantile di HIV ad Afagnan

Stato: Togo

La trasmissione dell’HIV (virus responsabile dell’insorgenza dell’AIDS) avviene nel 30% dei casi di gravidanza in madre HIV positiva. Il momento del parto e l’allattamento costituiscono le situazioni di rischio più importanti.
E’ fondamentale l’identificazione precoce delle gravide HIV positive convincendo la maggior parte possibile delle donne a sottoporsi a test da offrire gratuitamente per ovvi motivi.
All’inizio del travagli deve essere somministrato alla donna un farmaco in grado di abbattere la carica virale anche nelle secrezioni vaginali.
Il neonato dovrà essere sottoposto allo stesso tipo di trattamento farmacologico e non dovrà essere allattato al seno.

Sono quindi necessarie:

  • formazione del personale sanitario
  • azione di sensibilizzazione
  • disponibilità di apparecchiature e reattivi per l’esecuzione dei test
  • disponibilità di farmaci
  • possibilità di far partorire le donne in ambiente protetto e con apparecchiature idonee alla corretta gestione del parto in situazioni spesso difficili
  • possibilità di seguire la donna durante il periodo successivo al parto e possibilmente curarla
  • trattare il neonato con farmaci idonei
  • fornire latte artificiale per almeno 6 mesi
  • garantire una adeguata nutrizione nei mesi successivi

Coordinatore del progetto in Togo è il Primario ginecologo dell’Ospedale di Afagnan dr. Kouassi Maugnana Roger, responsabile degli ambulatori ostetrici del territorio e il dr. Koumessi, Primario pediatra e coordinatore dei dispensari pediatrici.
Referente in Italia è il dr. Agostino Silva, Pediatra dell’Ospedale di Merate (Co) e vicepresidente del GSA
Sono stati ottenuti finanziamenti dall’Amministrazione Comunale di Seregno, da Banca Intesa, Banca Popolare di Sondrio, Oratori di Seregno, Associazioni culturali e di volontariato sociale.
Apertura progetto: giugno 1999
Durata prevista: 5 anni
A fine 2002 risultano stanziati € 30.000,00
Per il 2003 è previsto un impegno finanziario del GSA di € 10.000,00

L’infezione da virus dell’AIDS è trasmessa dalla madre al figlio soprattutto al momento del parto. I piccoli infettati rimangono spesso orfani nei primi mesi di vita.
Le popolazioni nomadi, come i pastori Peul, sono difficilmente raggiungibili da programmi di prevenzione ed è molto difficile che accettino interventi dall’esterno del loro gruppo etnico.
Le infezioni nei bambini sono molto frequenti in Africa: la presenza dell’HIV rende spesso mortali queste malattie.
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I bambini sieropositivi sono spesso colpiti da infezioni molto gravi sia dell’apparato respiratorio con frequenti polmoniti, sia dell’apparato gastroenterico con diarree devastanti.
Il gesto di sfida e il feticcio che protegge la casa rappresentano a volte l’unica possibilità di difesa all’attacco dell’AIDS: con la prevenzione si può fare qualcosa di più!
Prevenire la trasmissione dell’HIV dalla madre al figlio è possibile: avremo bambini sani, forse orfani molto presto ma con la possibilità di essere aiutati a crescere.
Bambini sani sono una tra le più grandi risorse del continente africano: quello della foto gioca in modo un po’ pericoloso con la sega del padre falegname! Di pericoli per un bambino africano ce ne sono di molto più seri: arrivare ai tre anni di vita è già un grande successo!

Aggiornato il: 16 Febbraio 2024