Fra Taddeo Carlesso, religioso dei Fatebenefratelli

Romano d’Ezzelino (Vicenza) 13 ottobre 1951 – Lomè (Togo) 11 gennaio 2024

 

Un uomo di poche parole, un religioso dalla semplice e profonda spiritualità, un frate infermiere dei Fatebenefratelli dall’efficace senso pratico e dalla grande umanità. Sono queste le caratteristiche di fra Taddeo Carlesso che tanti di noi hanno potuto apprezzare durante le numerose missioni sanitarie a Tanguiéta in Bénin e ad Afagnan in Togo.

Fra Taddeo ci ha lasciato l’11 gennaio come era nel suo stile, senza disturbare: una crisi respiratoria nella notte, il tentativo di facilitargli la respirazione con la tracheostomia, gli occhi che si chiudono per aprirsi all’Eternità.

Entrato giovanissimo nell’Ordine dei Fatebenefratelli ha vissuto il suo percorso religioso e professionale in Africa. Partito per Tanguiéta nel 1980, ha alternato periodi di servizio nei reparti ad incarichi di responsabilità gestionale sia in Bénin che in Togo ad Afagnan dove ha trascorso gli anni più recenti come Economo della Provincia africana San Riccardo Pampuri dei Fatebenefratelli.

Ci piace riportare uno dei suoi rari scritti nel quale spiegava in termini semplici, ma profondamente e concretamente umani, gli scenari in cui si trovava ad operare:

La difficoltà maggiore che riscontriamo qui negli ospedali è dovuta all’estrema povertà della zona.
La partecipazione che l’ospedale chiede ai malati non copre le spese chel’ospedale sopporta. Solo pochi riescono a pagare. Se il ricovero è breve di solito le persone riescono a pagare, qualche volta a Tanguiéta anche in natura, ma se la degenza è lunga spesso diventa un problema serio… Se non ci fossero i benefattori che in vari modi ci aiutano non si potrebbero curare i malati come facciamo. Tutti i malati che arrivano sono curati, che paghino o no all’entrata. Poi si chiede la partecipazione e quando arriva va bene, ed anche se non arriva si continuano a curare fino alla dimissione.

 

Attento ad ogni dettaglio, puntuale nei momenti di preghiera e vita comunitaria, disponibile, comprensivo ma rigoroso nella gestione del personale, scrupoloso nel «tenere i conti», si concedeva qualche pausa per seguire il campionato di calcio italiano e le partite della Nazionale.

E quando si ripartiva da Tanguiéta o da Afagnan dopo un periodo di lavoro fianco a fianco, con semplicità ti faceva trovare la macchina pronta per l’aeroporto e l’immancabile statuina in bronzo o in ebano che infilavi nella sacca come ricordo prezioso di una esperienza sempre nuova.

Grazie fra Taddeo per la testimonianza di autentico religioso al servizio dei più dimenticati, grazie per la tua amicizia così immediata, solida e concreta, grazie per quanto il tuo ricordo ci sarà di stimolo ed esempio nel cammino di cooperazione e solidarietà con le persone alle quali hai dedicato la tua vita.

GSA

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